"Ubriaco senza vino; sazio senza cibo; turbato, affamato e insonne; un Re sotto un umile manto; un tesoro all'interno di una rovina; nè di aria, nè di terra, nè di fuoco e nè di acqua; un mare senza limiti; egli ha cento soli e cento lune e cento cieli; è saggio grazie all'Universo.. non un erudito da libri;" Rumi

Il Randori (Ran: confusione, Dori: controllare, fermare)

Filosoficamente, indica una riduzione alla quiete di un sistema caotico. Un contrasto che richiama ciò che l'atleta vede all'esterno e ciò che, ordinatamente, il suo spirito dovrebbe compiere nell'affrontare quell’esperienza: ricercare l'ippon, liberare il corpo, renderlo creativo, stemperare le paure connesse all'attribuzione di un punteggio, bandire tattiche ed ostruzionismi tipici della gara che sono da ostacolo alla miglior gestione della propria energia, al confronto costruttivo, al reciproco miglioramento ed al concetto di altruità

"Il valore del Randori risiede nel fatto che conferisce prontezza e agilità nell'adattarsi alle situazioni, poiché il suo esercizio risiede soprattutto nell'interagire con l'azione avversaria, e per fronteggiare questi frangenti, occorre applicarsi mentalmente e fisicamente, opportunità offerta soltanto dal Randori"

"Il Randori è un mezzo efficace anche per la coltivazione mentale. Difatti nel Randori esistono azioni differenziate che portano a un continuo gioco di abilità e di intelligenza e più complesso è il gioco, più invitante ne diventa la ricerca"

"Il Randori è un esercizio in cui si impara a rimanere dinamici e reattivi sotto la pressione di più attacchi. Più l'abilità del Randoka o Randi cresce, più egli diventa in grado di fronteggiare attacchi veloci e decisi"

Dori è la sonorizzazione di Tori. La D diventa T quando il termine viene accostato ad un'altra parola. Tori è il sostantivo del verbo toru "prendere", pertanto Tori/Dori significa "presa".

Ran, pronunciato nella sua lettura sino-giapponese, significa "rivolta", "ribellione", "guerra", "disordine".

Randori, fermare la rivolta interiore, la confusione, riduzione alla quiete di un sistema caotico.

Il Sufi a volte danza, ma, mentre danza, al centro rimane assolutamente immobile, il centro del ciclone; la danza è il ciclone, tutto il suo corpo è in movimento, è fluido, dinamico, ma al centro la coscienza osserva in silenzio, indisturbata e senza distrazioni; esteriormente si può solo imparare l'esercizio; esteriormente non si conoscerà mai quello che accade dentro il danzatore; e la vera storia è tutta interiore;

"Non c'è bisogno di edifici, soldi, potere o status sociale per praticare l'Arte della Pace. Il cielo si trova proprio dove voi vi trovate, e quello è il luogo dove praticare" Morihei Ueshiba

Randori Dojo





REBOP Coding From Scratch - Introduzione della gestione delle Scale con i nuovi Operatori; nella sezione dei Tabs, è stata introdotta la possibilità di generare Scale di Note, con i due Operatori Maggiore e Minore  > e <; con la combinazione "8>g3" per esempio, si sta dicendo al sistema REBOP, di generare 8 Note a partire dalla Nota Sol 3a Ottava, che seguono nel caso specifico del video la Scala di Sol Maggiore;
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